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Il calcio, tutta un’altra storia

PERCHE’ INDOSSARE DEI PEZZI DI PLASTICA?

Prima di raccontarti la storia vogliamo che tu smetta di soffrire.

Perché mettersi ai piedi dei pezzi di plastica duri come la pietra? Perché calzare scarpe che rendono difficile il tocco del pallone e creano problemi alla caviglia, al tallone, alla punta dei piedi? Solo perché le indossano i campioni più celebrati? Sai che spesso questi campioni si fanno rivestire gli scarpini con il logo che li sponsorizza mentre l’interno è fatto come dio comanda?

IL BUON CALCIO

UNA QUESTIONE DI PELLE

Cara amica e caro amico calciatore di qualsiasi livello e ambizione: smetti di indossare pezzi di petrolio plastificato, inizia ad amare la pelle morbida che ti fa capire come accarezzare il pallone, come trattarlo di interno ed esterno, come calciarlo di punta o collo pieno, come affrontare un dribbling senza rimetterci caviglie, menischi, tendini e muscoli.

SCOPRENDO PANTOFOLA D’ORO E SOPRATTUTTO INDOSSANDOLA, RITROVERAI QUEL SENSO DI FELICITÀ, LIBERTÀ, SPENSIERATEZZA CHE È LEGATA AL GIOCO DEL PALLONE: SCHIAPPA O FENOMENO CHE TU SIA.

IL FUTURO HA RADICI ANTICHE

Come sei messo con i fondamentali?

Pantofola d’oro è artefice di una storia lunga decenni: e se a te nomi come Charles, Cruijff, Rivera, Mazzola, Riva, Conti, Puskass, Garrincha, Falcao e Mancini, solo per citare alcuni dei grandi campioni che l’hanno indossata, non dicono nulla, beh, hai bisogno di un bel ripassino come si deve. Perché il calcio non è solo oggi, bensì una lunga storia interpretata da personaggi straordinari.

METTITI COMODO, NEL VERO SENSO DELLA PAROLA, CHE ADESSO INIZIA LA STORIA. E POI METTITI A GIOCARE COME SI DEVE, CALZANDO FINALMENTE SCARPE COME SI DEVE. UN GOL MIGLIORE NON PUOI FARLO.

EMIDIO E KING JOHN

Questi scarpini sono come pantofole

Inizio anni Cinquanta. Emidio Lazzarini è un lottatore e un calzolaio. Quando sale in pedana non sopporta le scarpe che gli danno, perché scomode e scivolose. Dato che lavora nel calzaturificio di suo padre ad Ascoli, decide di farsi un paio di scarpe da usare nei match morbide e confortevoli come delle pantofole. Una pacchia.

Più o meno nello stesso tempo un suo amico calciatore gli dice che non ne può più di giocare con scarpini di cuoio duri come il sasso. Emidio, che è un tipo sveglio, crea degli scarpini da calcio usando pelli di vitello morbide al posto del cuoio rigido e li dà al suo amico. Al tipo non sembra vero: non soffre più le pene dell’inferno e lo dice in giro. Al che tutti li vogliono. Emidio prende le misure a ogni giocatore dell’Ascoli e si mette a fare le scarpe a mano una per uno.

Un giorno il gigante buono John Charles, detto King John, capocannoniere leggendario della Juventus viene a sapere di questi scarpini morbidi, fatti a mano e su misura. Li vuole a tutti i costi. Li indossa e leggenda narra che sia lui a dire: "questi scarpini sono come pantofole".

NASCE COSÌ

La scarpa da calcio più morbida al mondo, la cui forma ergonomica asseconda la struttura del piede permettendo un controllo di palla unico.

DAL CATENACCIO AL CALCIO TOTALE SIAMO SEMPRE PROTAGONISTI

Irresistibili quegli anni. Milano diventa campione d’Europa e del mondo, gli studenti si fanno crescere i capelli, le ragazze indossano le mini, il rock le suona a chiunque e i più grandi calciatori vogliono giocare con la Pantofola d’Oro. Negli anni Sessanta l’album della Pantofola cresce a dismisura, i campioni ci sono tutti, da Yashin, unico portiere a conquistare un pallone d’oro a Gigi Riva, che fa vincere al Cagliari uno scudetto memorabile. E poi Sivori, Rivera, Mazzola, Burgnich, Suarez, Haller, Altafini, Amarildo, una tiritera di campioni che si potrebbe canticchiare all’infinito.

Ed ecco gli olandesi, e si entra negli anni Settanta.

Il divino Crujiff, tre coppe campioni e tre palloni d’oro consecutivi, vuole la Pantofola e Pantofola ha. E poi ecco Capello, Morini, Bettega, Pruzzo, Conti e, a suon di gol e di prodezze, si entra negli anni Ottanta che vedono l’Italia diventare campione del mondo.

E poi c’è un ragazzino che esordisce nel Bologna e diventa un idolo nella Sampdoria e nella Lazio. Il suo nome è Roberto Mancini, gli anni Novanta irrompono sulla scena: insieme al Mancio, giocano con la Pantofola d’Oro Marco van Basten, Jurgen Klismann, Paolo Di Canio. E c’è pure un ambasciatore africano, Roger Milla, indomabile leone del Camerun, che alla veneranda età di quarantadue anni segna un gol mondiale a USA ’94.

NON DI SOLO CALCIO VIVE L’UOMO

La Pantofola gioca anche a rugby, tennis, pallacanestro, golf e corre in bici

La fama di Lazzarini e della Pantofola d’Oro fuoriesce dal mondo del calcio per approdare in altri playground importanti: rugbisti, tennisti, golfisti, giocatori di basket e perfino Moser e Chiappucci vogliono ai piedi una scarpa di qualità. E Pantofola gliele fa molto volentieri.

LA FINE DI UN’ERA, MA NON DELLA STORIa

Oltre la globalizzazione, spazio all’artigianalità

Ed ecco gli anni Duemila. Interessi enormi, ingaggi spropositati e multinazionali sempre più agguerrite creano una vera e propria invasione di campo nello sport più amato al mondo, trasformandolo e stravolgendolo, uccidendo di fatto le attività di aziende squisitamente artigianali come è quella di Emidio Lazzarini.

Certi valori però non muoiono mai e grazie all’intuizione, alla tenacia, alla voglia di fare qualcosa di bello, nel vero senso della parola, Kim Williams e Massimo Ubaldi decidono di far rinascere il marchio Pantofola d’Oro mantenendo intatte tutte le prerogative che l’hanno reso celebre nel mondo: la tradizione calzaturiera artigianale italiana in cui il fatto a mano si unisce a un’attenzione maniacale per ogni processo di lavorazione.

calcio e lifestyle

L’incipit della nuova storia è geniale, non trovi?

I due si presentano a un’edizione del Pitti, manifestazione fra le più importanti al mondo nel decretare gli stili che verranno, portando solo un’idea appena imbastita: due modelli di scarpe da calcio, una del 1950 e l’altra del 1956, riadattati per il tempo libero secondo un restyling moderno, unico e dal sapore gustoso assai. L’interesse che suscitano è davvero inatteso: due mesi dopo le stesse scarpe sono presentate a Parigi e di colpo si ritrovano nelle vetrine dei negozi più belli del mondo.

UNA NUOVA FRONTIERA

Calcio e champagne

La convinzione è forte. Questa storia, iniziata nei lontani anni Cinquanta, può trovare oggi nuovo vigore proprio grazie alle virtù che l’hanno da sempre contraddistinta. È una questione di valori, in un mondo che centrifuga se stesso in un processo consumistico senza fine. Ebbene, realizzare scarpe da calcio e per il tempo libero oggi con la stessa cura che ne caratterizzava la costruzione nei decenni passati, è qualcosa che ha un sapore unico.

Le scarpe da calcio Pantofola d’Oro sono scarpe tradizionali, leggere e flessibili, prodotte con i pellami più morbidi che è possibile reperire. I pellami sono tutti selezionati a mano e il taglio avviene a “paio intero” su una stessa pelle. Allo stesso modo, Pantofola d’Oro progetta oggi nuovi modelli per la vita di tutti i giorni, per il lifestyle contemporaneo senza abbandonare le radici, esplorando gli archivi, reinterpretando un tesoro storico che è ridisegnato perché possa rivivere nell’attualità. Bollicine!

NEVER ENDING STORY

Abbiamo riscritto una storia perché vogliamo che continui a vivere

Calcio e tempo libero. Stile italiano al 100%. Materiali pregiati e cura certosina. Il fatto a mano e il made in Italy. Un prodotto vero, autentico, costruito non solo con materiali e processi tradizionali, ma fondato su valori reali, che fanno la differenza. Se questa storia ti piace, dai un occhio alle nostre collezioni.

E come scrive il grande Galeano, “La storia del calcio è un triste viaggio dal piacere al dovere. A mano a mano che lo sport si è fatto industria, è andato perdendo la bellezza che nasce dall'allegria di giocare per giocare.” Noi vogliamo nel nostro piccolo ritrovare la bellezza, l’allegria, la voglia di giocare, sempre. Segui le nostre collezioni, vedrai che ti divertirai. Sui campi di calcio e per le strade della vita.